Nutriscore o non nutriscore: questo è il dilemma!

Tralasciando i dubbi  amletici, la polemica sul #Nutriscore è tornata più viva che mai in queste ultime settimane, aumentando le già numerose polemiche sul sistema di etichettamento #europeo.

Ma cosa è il nutriscore?

E’ un sistema di etichettatura nato in Francia una decina di anni fa. Consiste, spiegata in modo semplice, nel dividere gli alimenti in cinque categorie dalla A alla E, colorate a mò di semaforo, con l’obiettivo di ridurre il diffuso fenomeno della sovralimentazione occidentale e le conseguenti patologie derivanti.

Dunque, le categorie rosse sono le peggiori, quelle verdi le migliori, le gialle a rischio. L’Italia è da sempre ferma oppositrice di questa nomenclatura (già adottata in Spagna, Germania e Francia per esempio), anche perché prende in esame porzioni da 100g e non i singoli alimenti. Inoltre moltissimi prodotti della tradizione #Made in Italy finirebbero direttamente nelle fasce rosse, mentre facendo un giro nei supermercati esteri, è chiaro che prodotti sintetici come energy drink, bibite light e preparati per la prima colazione siano considerati alimenti “a semaforo verde”. Molti gridano al complotto delle lobby, pensando che ci sia qualcuno che voglia favorire il cibo industriale senza dare il peso corretto alla qualità di prodotti come la maggior parte di quelli #madeinitaly con elevati standard qualitativi e nutritivi

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