Marketplace: ecco come hanno cambiato il commercio a livello globale

Cosa sono i marketplace?

Iniziamo col chiarire che cosa siano. Sono spazi virtuali che connettono moltissimi rivenditori ad altrettanti potenziali acquirenti. Per citarne solo alcuni: Amazon, Zalando, Etsy, eBay, AliBaba e BestBuy sono tutti marketplace. Basta fare una ricerca del prodotto che interessa nell’apposita barra di ricerca e compare tutto ciò che serve. Inoltre, per chi vende rappresentano un potenziale enorme, perché con essi si raggiunge un pubblico impossibile da raggiungere con qualsiasi altro mezzo di promozione.
Essi possono essere di due tipi

  • Marketplace verticali: specializzati in una sola categoria di prodotti (Best Buy)
  • Marketplace orizzontali: che hanno prodotti di molteplici categorie (Amazon, eBay…)Inoltre possono essere suddivisi in 3 ulteriori tipi in base al pubblico cui si rivolgono:
  • b2b (business to business) se le transazioni avvengono tra aziende (AliBaba)
  • b2c (business to consumer) se le aziende vendono a privati (Amazon)
  • c2c (consumer to consumer) se la compravendita avviene tra privati (eBay, Etsy, il marketplace di Facebook)
    Spesso si tende a confondere marketplace ed e-commerce, ma sono nettamente diversi. Le principali differenze tra un marketplace e un e-commerce sono:
  • Volume d’affari (il marketplace gestisce una quantità di transazioni decisamente maggiore rispetto all’e-commerce)
  • Fornitori (il marketplace vende prodotti di moltissimi venditori, mentre l’e-commerce offre prodotti di pochi venditori o di uno solo).

Marketplace e covid: un’accelerazione obbligata

Nel 2020, con l’arrivo della pandemia i marketplace hanno rappresentato per mesi e a livello globale la quasi totalità delle compravendite. Difatti, con i negozi fisici costretti alla chiusura e l’isolamento forzato in casa, i compratori hanno comprato sempre più su #internet, mentre i rivenditori hanno sviluppato accessi digitali per i propri clienti. Il commercio digitale stava già espandendosi a vista d’occhio e sicuramente la pandemia ha contribuito al suo sviluppo in modo inarrestabile: si prevede infatti che entro il 2024 quasi la metà delle vendite globali tramite e-commerce sarà generata dai marketplace.

Logistica ineccepibile ed intrattenimento: i marketplace “2.0”

Per far sì che le vendite sui marketplace funzionino, bisogna che i rivenditori abbiano una logistica ineccepibile: direttamente controllata oppure affidata a terzi, ma deve essere un servizio di qualità. Ad esempio Amazon ha fatto fortuna con il suo ben noto servizio di logistica con consegne puntuali e affidabili, al quale ormai moltissimi rivenditori fanno affidamento.
Gestione dei pagamenti, dash buttons, spazio di archiviazione fotografie, AR, fast delivery, gestione delle recensioni, streaming di musica, film e videogiochi. Sono solo alcuni dei servizi oggi offerti dai marketplace, i quali ormai sono diventati sempre più centri di intrattenimento dove le persone passano del tempo. Anche i più scettici dovrebbero prenderli seriamente in considerazione.

I marketplace sono delle opzioni ormai insostituibili per molti business e nel futuro assisteremo ad uno sviluppo di piattaforme sempre più piccole, smart, efficaci e a costo ridotto.

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✅ A cura dell’ufficio italiano di Pangea Studio Associato
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