Export e import a confronto per le Macchine packaging
Il settore italiano per le macchine packaging ha toccato un nuovo record nel 2023, superando i 9 miliardi di fatturato. Un incremento del 6% rispetto al precedente record del 2022.
L’export si conferma essere trainante per il settore: difatti rappresenta più dell’80% del fatturato, ovvero quasi 7 miliardi e mezzo.
D’altro canto il mercato interno ha invece subito una brusca frenata.
Le macchine packaging infatti sono state vendute per il 14% in meno rispetto al 2022, con un fatturato di poco più di un miliardo e mezzo.
Sul fronte domestico questo è sicuramente un dato pesante principalmente per due motivi: per via dell’inflazione galoppante e la mancanza di direttive fisse sul tema dell’innovazione tecnologica 4.0/5.0.
Tuttavia, pare che alcune certezze arriveranno a breve, grazie al piano transizione 5.0 approvato dalla Commissione Europea e che prevede 6.3 miliardi di incentivi per investimenti volti al risparmio e all’efficienza energetica.
Previsioni per il 2024
Sebbene gli addetti del settore temano gli irrequieti scenari geopolitici all’orizzonte, è stimato che anche il 2024 sarà un anno felice per il settore delle macchine packaging, con più di 8 mesi di produzione garantita in tutto l’anno.
I paesi dell’UE hanno inoltre ricevuto di recente da Bruxelles un primo emendamento sullo smaltimento degli imballaggi (PPWR), che sembra tenere conto delle tecnologie presenti nei singoli stati membri.
Oltre a obiettivi generali di riduzione degli imballaggi stessi -il 5% entro il 2030, il 10% per il 2035 e il 15% entro il 2040- il testo tocca anche i temi del riuso (utilizzare più volte lo stesso imballaggio) e del riciclo.
Questi ultimi sono argomenti fondamentali per il nostro paese, dove l’Italia è considerata un paese modello nel riciclo, ma non nel riuso: il provvedimentoercato interno ha invece subito una brusca frenata.
Le macchine packaging infatti sono state vendute per il 14% in meno rispetto al 2022, con un fatturato di poco più di un miliardo e mezzo.
Sul fronte domestico questo è sicuramente un dato pesante principalmente per due motivi: per via dell’inflazione galoppante e la mancanza di direttive fisse sul tema dell’innovazione tecnologica 4.0/5.0.
Tuttavia, pare che alcune certezze arriveranno a breve, grazie al piano transizione 5.0 approvato dalla Commissione Europea e che prevede 6.3 miliardi di incentivi per investimenti volti al risparmio e all’efficienza energetica.
comunque permetterebbe l’esenzione alle regole sul riuso ai settori che arrivano almeno all’85% di riciclo, ma ancora si deve arrivare ad una direttiva fissa.
In tutto il mondo le aziende del food e beverage, del chimico farmaceutico e della cosmetica richiedono tecnologie e soluzioni made in Italy, grazie alla qualità e alla credibilità che il paese garantisce da molto tempo.
Alcune imprese hanno già progettato e collaudato soluzioni AI per le proprie macchine packaging: l’Intelligenza Artificiale così tanto discussa negli ultimi mesi- sicuramente rappresenta una sfida e un’opportunità allo stesso tempo per i prossimi anni.
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✅ A cura dell’ufficio italiano di Pangea Studio Associato