L’export agroalimentare non si ferma nemmeno durante la crisi

Ottime performance

Andamento positivo per l’export agroalimentare italiano nonostante la crisi globale, che ha visto spaventosi rincari, sanzioni e diminuzioni del potere d’acquisto Negli ultimi sette mesi del 2022 l’export ha registrato un’ottima performance con ricavi complessivi di 34,5 miliardi di euro, confermando i grandi risultati ottenuti nel 2021, quando l’export nazionale ha registrato quota complessiva di 52 miliardi di euro.

Segnali positivi nonostante l’inflazione

I comparti più in crescita sono quelli di pasta e prodotti da forno, vini e spumanti, formaggi, prosciutti e polpe e passate di pomodoro. L’unico in leggera decrescita risulta quello della frutta fresca. Sebbene le importazioni alimentari abbiano pesato per ben 34.9 miliardi di euro (facendo segnare un deficit di 381 milioni di euro, dovuto principalmente al rincaro delle materie prime agricole) e i consumi interni abbiano lo stesso livello del 2020, il comparto regge splendidamente, considerata anche l’inevitabile pressione inflattiva degli ultimi tempi.

Ciò ci fa intendere che ormai in Unione Europea (+21%) e non (+16% in extra UE) il Made in Italy è onnipresente, in particolare sui mercati di Germania, Francia, Regno Unito, Polonia e Ungheria.

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✅ A cura di Valentina dell’ufficio italiano di Pangea Studio Associato
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