Ottima performance dell’export alimentare biologico italiano: esaminando il periodo giugno 2021/giugno 2022, le vendite hanno raggiunto i 3.4 miliardi di euro, con una crescita del 16%. Il riconoscimento del valore del bio italiano è ben visibile anche analizzando i dati della crescita di lungo periodo, che riposta la considerevole cifra di +181% rispetto al 2012. l’81% dell’export bio riguarda il cibo, mentre il restante 19% se lo aggiudica il vino.

Per quanto riguarda i mercati presidiati, dall’indagine condotta da FederBio su un campione di quasi 300 aziende alimentari e vitivinicole, è emerso che per quanto riguarda l’UE la Germania, la Francia e il Benelux (formato da Olanda, Belgio e Lussemburgo) sono le principali destinazioni del bio food italiano. Per ciò che concerne il vino troviamo sempre in vetta alla classifica il mercato tedesco, seguito a pochissima distanza dai paesi nordici e dal Benelux. Prendendo in esame i confini extraeuropei sicuramente come capisaldi troviamo la Svizzera e il Regno Unito, con una buona percentuale di Canada e Giappone.

Facendo qualche previsione futura i mercati di riferimento per il prossimo triennio potrebbero essere la consolidata Germania, i paesi nordici (che dimostrano di apprezzare il bio italiano da sempre), USA e Canada.

Sempre secondo l’indagine di FederBio, ciò che attira di più i consumatori esteri è sicuramente la fama del Made in Italy, da sempre sinonimo di qualità, nonché le garanzie di salubrità dei prodotti Bio. Ciò che invece è percepito come un punto di debolezza da quasi la metà delle imprese intervistate sono gli alti costi di promozione sui mercati internazionali e le normative locali. Sicuramente fra i punti di debolezza si può annoverare la difficile situazione geopolitica attuale, che ha portato aumenti vertiginosi del costo di materie prime ed energia, nonché problemi logistici e di approvvigionamento. Risulta quindi essenziale investire in fonti rinnovabili per le aziende e la diversificazione dei canali di vendita.

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✅ A cura di Valentina dell’ufficio italiano di Pangea Studio Associato
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