Conflitto in Ucraina ed effetti sulla creazione del budget

[vc_row][vc_column][vc_column_text]1 L’incertezza regna sulla programmazione 2023-25

Gas – idrocarburi e metalli sono stati i primi shock a far saltare gli operatori  sulla sedia – gli aspetti più facilmente evidenti dell’impatto del conflitto in corso-  ma se ci si limita a questi si rischia di perdere la prospettiva reale del fenomeno. Nel medio termine i fenomeni si complicheranno ulteriormente in quanto si alimenteranno a vicenda creando non solo aumento di prezzo ma anche incertezza di fornitura. Iniziamo con un esempio generale:  l’Italia importa dall’Ucraina il 60% del granturco di cui ha bisogno e la domanda si sta spostando verso paesi come USA  e Sud Africa con prospettive nuove e del tutto difficili da prevedere nel futuro in termini di costo ma anche di certezza dei prezzi e bilancia dei pagamenti. Nell’esempio di tabella 1 i dati più recenti disponibili aggiornati al II trimestre 2022 – mostrano come i prezzi dei cereali dopo una impennata ai limiti dell’incredibile sono tornati a livelli di “solo” il 20/30% maggiori dall’inizio della guerra – dopo che già erano cresciuti di altrettanto dall’inizio del 2020 anno di base dell’indice 100. Croazia, Austria, Francia e Romania aumentano le esportazioni verso l’Italia e paesi più lontani come USA e Sudamerica come detto sopra stanno arrivando a sostegno delle esportazioni di UKR in forte calo.  Si pensi ad un paese con ridotte capacità esportative rispetto ai grandi bisogni di un paese come l’Italia: il potenziale inflattivo e di incertezza cresce esponenzialmente. E’ un caso di interesse generale ma il principio essenzialmente è lo stesso per le imprese private: costi di approvvigionamentodisponibilità e frazionamento e affidabilità dei  fornitori – sbilancio valutario  sono i primi elementi chiave della programmazione 2023 con cui le imprese che hanno forniture internazionali con cui confrontarsi.

Tabella 1 : dinamica dei prezzi dei cereali di base –  dinamica importazioni di grano da ucraina e dai paesi europei

Tabella 2 : crescita dei prezzi degli idrocarburi ed importazione delle materie plastiche primarie

Crescita dei prezzi idrocarburi (e plastiche)
Incremento delle importazioni di plastiche dai partner europei

2 I listini impazziscono e molte aziende possono vedere il profondo rosso

In questa seconda parte dell’intervento vediamo cosa succede nei comparti chiave della manifattura italiana: meccanica – meccatronica- plastiche – tessile e calzaturiero sono in prima fila. Un caso di un’impresa manifatturiera della trasformazione della plastica può facilmente definire cosa stia succedendo anche negli altri settori. Si ipotizzi una PMI che può arrivare ad avere un costo di trasformazione (energia) e materie prime anche -complessivamente- del 70% del valore prodotto o per semplicità del fatturato. Con un raddoppio dei prezzi (anche se si sono visti rincari del 400% in certi momenti) il 140% del fatturato di acquisti e consumi e un 20% al minimo di costi di struttura e almeno un 30% di costi di manodopera spiegano facilmente come la stessa impresa debba  aumentare almeno il listino del 90% per mantenere il break even. Potrebbe essere uno sforzo sostenibile se il consumatore non fosse vicino. Ma se il produttore di beni fornisce scaffali di supermercati o in altro modo il consumatore finale può ragionevolmente pensare al raddoppio dei prezzi ? Anche perché la controparte – il consumatore, insomma un po’ tutti noi-  è alle prese con una inflazione esplosiva che colpisce ogni ambito del consumo. Qui la tempesta perfetta colpisce sia l’impresa manifatturiera che con costi finanziari molto più alti e cash flow ballerini hanno capacità di investimento ridotte sia il consumatore che si vede ridurre sia la massa monetaria disponibile (propria e ottenibile via credito) andando verso una probabile riduzione dei consumi e della crescita economica che degli  investimenti.

In conclusione di questa prima puntata i  costi di approvvigionamento – la disponibilità e affidabilità dei  fornitori –  sono i primi  elementi chiave della programmazione aziendale ma anche la dinamica finanziaria e la  domanda futura devono ben essere presenti nella pianificazione 2023 e anche successiva. Ogni opzione va valutata con molta attenzione facendo una approfondita analisi dei rischi anche tenendo conto delle  alternative offerte dai mercati internazionali in diversi casi con  posizioni  meno fragili di quello italiano sia sotto il profilo dell’offerta che della domanda.

Uno scenario che si spera di evitare e che confermerebbe che anche il nostro paese è costretto a pagare parte del salatissimo conto del conflitto.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][tm_spacer size=”lg:20″][tm_heading custom_google_font=”” align=”center” font_size=”lg:28″]CHE EXPORT SARA’ ?[/tm_heading][/vc_column][/vc_row][vc_row equal_height=”yes” content_placement=”middle” sm_spacing=”padding_bottom:100″][vc_column width=”1/2″][tm_spacer size=”lg:20″][vc_column_text]

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