In vino veritas: analisi del mercato attuale e uno sguardo al futuro🍷

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La contrazione del mercato vino del 2023

Nel 2023 il vino aveva registrato una generale contrazione di mercato. Nello specifico ci fu un’importante contrazione di mercato per i rossi e rosè (-5,5%, con stazionamento a circa 3 miliardi di vendite complessive), stabili invece i vini bianchi fermi e complessivamente bene per gli spumanti (di cui sono 3 bottiglie su 10 esportate) col Prosecco che svetta sopra tutti i tipi di bollicine, Champagne compreso. Leggi qui l’analisi approfondita di Mike Veseth, un’autorità nel mercato globale del vino.

Un 2024 in ripresa e previsioni

Le previsioni SACE sono confermate dall’ultimo report di Bain & Company sul settore vitivinicolo italiano che prevede una crescita media annua delle esportazioni italiane fra il 3 e il 4% a partire dal 2025.

A trainare la crescita dell’export è il sopracitato Prosecco: apprezzato dai consumatori che sembrano sempre più orientati verso vini leggeri. Anche gli altri bianchi cresceranno bene, mentre per i rossi più corposi si prospetta una complessiva contrazione. Fanno però eccezione i rossi super-premium, che continuano a vendere in particolare nei paesi scandinavi e negli Stati Uniti. Qualche esempio di vino super premium? Barolo (Piemonte), Brunello di Montalcino (Toscana) e Amarone della Valpolicella (Veneto) sono i cavalli di battaglia del made in Italy nell’ambito super premium

Regioni più produttive e analisi della filiera

Buona parte della produzione del vino italiano si concentra al nord Italia, seguito dal sud e dal centro. La regione più vitivinicola è il Veneto, seguito da Emilia Romagna e Puglia. A seguire troviamo Sicilia e Abruzzo. La filiera occupa oltre 70mila lavoratori in modo diretto, mentre se si considera anche l’indotto si arriva ad oltre 300mila impieghi nell’industria.

Principali competitors e buyer mondiali di vino

L’export di vini è atteso crescere nei prossimi tre anni a un ritmo medio annuo del di quasi il 3%, che permetterà al settore di superare 8,5€ miliardi nel 2026.

Secondo il rapporto di SACE “Focus ON”, sul podio export abbiamo i nostri cugini d’oltralpe, la Francia, che esporta quasi il 33% del valore dell’export mondiale, l’Italia è medaglia d’argento con quasi il 21% e bronzo per la Spagna, che si attesta all’8%. Altri competitors più emergenti ma che vale la pena segnalare sono il Cile e la California.

I principali buyer storici rimangono invariati: sono la Germania, gli USA, il Regno Unito, la Svizzera, il Canada. Ma si stanno affacciando nuove interessanti opportunità da altri paesi “emergenti” in questo mercato: in particolare Giappone, Kazakistan, Indonesia, Cina ed Emirati Arabi stanno dimostrando sempre più interesse nel vino. Cresce anche l’export in Europa, in paesi come Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Croazia e Serbia.

Possibili minacce per il settore vino e possibili soluzioni

In primis la guerra in Ucraina prima e in Medio Oriente poi, hanno causato danni anche al settore vinicolo, così orientato all’export: costi energetici e situazione incerta hanno causato in parte la contrazione dei recenti anni. Ma l’Italia ha retto molto meglio il carico di export ridotto (-0.8% sia in valore che in volume) rispetto a Francia (-2.8% di valore e -9% di volumi), Spagna (-3.2% di valori e -4.1% di volumi) e Cile (-22.4% di valori e -18% di volumi).

Inoltre, gli stili di vita salutistici che sempre più persone stanno abbracciando in questi ultimi anni comprendono anche la rinuncia parziale o totale alle bevande alcoliche: lo dice anche l’ISTAT, che conferma che sebbene il consumo di bevande alcoliche resista, sta progressivamente calando nel corso degli anni. Gli addetti ai lavori stanno quindi orientandosi verso bevande del tutto o parzialmente dealcolate.

Il punto della situazione

  • Orientamento del mercato verso vini più leggeri e bevande dealcolate
  • Buyer italiani storici: Germania, USA, Regno Unito, Svizzera, Canada
  • Buyer italiani emergenti: Giappone, Kazakistan, Indonesia, Cina Emirati Arabi, ed est Europa 
  • Principali competitors: Francia, Spagna, Cile, California

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A cura dell’ufficio italiano di Pangea Studio Associato

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